LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Ivan Pozzoni
La vera storia della mia a morte accaduta ieri

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

 

     La vera storia della mia a morte è accaduta ieri. Da uomo, geneticamente testato alla carestia, alla guerra, al lavoro estremo, non alla malattia, ho inghiottito un virus gastrico: il virus gastrico ha deciso che Mercoledì e Giovedì dovessi vomitare. Primo errore: avrei dovuto approfittare dei costanti, rumorosi, conati di vomito: a] mangiando e bevendo come un cinghiale, senza ingrassare di un etto (attualmente, il trend è contrario: ingrasso come un cinghiale senza mangiare e bere); b] spaventando l’odiosissimo cane del vicino, che abbaia, in maniera costante, sin da mezzogiorno di mattina, quando mi alzo. Essendo, da uomo, geneticamente testato alla carestia, alla guerra, al lavoro estremo, non alla malattia, ridottomi immediatamente ad uno straccio piagnucoloso, senza forze e senza volontà, ho iniziato ad assumere tutti i farmaci che le donne sparse da Dio sul mio cammino hanno iniziato voluttuosamente a consigliarmi: mia madre (Peridon), la dottoressa (Malox), la farmacista (Plasil), Ambra (camomilla). Il rito di Giovedì: Peridon, vomito, Malox, vomito, Plasil, vomito, camomilla, vomito. Io, intelligentemente, conscio dell’inopportunità di continuare a nutrire il virus, ho attuato due strategie: a] smettere di mangiare; 2] iniziare a leggere i bugiardini di Peridon, Malox, Plasil e camomilla. Sabato: escalation ipocondriaca, dovuta alla coeva sospensione del Doparox e all’infelice consolidamento del rito Peridon, Malox, Plasil e camomilla: sudorazione tipo foca in piscina zoo, giramenti di testa, vista annebbiata, incapacità a coordinare i movimenti, eloquio sconclusionato (comune anche a altre settimane), mal di testa, miraggi, delirio da riforma (discorso savonarolesco di dieci minuti seduto sulla tazza del vater). Chiamate di mia madre alle 18.15, 18.20, 18.25, 18.40, 18.50 e 19.00: «Vai in farmacia!». La farmacista, famigerata nipote del cartolaio di Bruno Sacchi, riconosciutomi e vistomi in stato confusionale, mi rivende il Plasil, tre boccette d’En, una macchinetta aerosol, una bilancia da vitelli (veterinaria), una confezione da 100 di tachipirina in supposte, Rinazina spray nasale, due metri di bende, due confezioni di cerotti e un kit completo da tracheotomia. Provandomi la pressione, trova un preoccupante 138/91, e afferma: «Non si preoccupi: avendo, di norma, lei, una media di 120/80, dovrebbero essere i postumi del virus». Torno a casa: coi nuovi bugiardini scopro di avere: secchezza delle fauci, tachicardia, ulcera duodenale, cancrena alla tibia destra, lupus, fuoco di Sant’Antonio, ipertensione gravissima, formicolii alla mano sinistra, destra, sinistra, alopecia congenita, ictus. Chiamate di mia madre alle 19.15, 19.20, 19.25, e 19.30 e di mio padre alle 19.23 e alle 19.27: «138/91?!? Vai in un’altra farmacia, alla guardia medica, o al Pronto soccorso!!!!». Io: «Non è esagerato?». Loro: «vai: rischi un ictus o un infarto. Se muori sono cazzi tuoi, noi ti abbiamo avvisato». Salto in macchina con Ambra: tachicardia, visioni, convulsioni, prostatite cronica, ansia e stress a livelli post-nucleari. La nuova farmacista, guardandomi in faccia, mi dice: «È da cretini provare la pressione alle 19.30, con tre giorni di digiuno, con l’espressione da killer seriale che si ritrova: adesso, ne avrebbe, minimo, 240/180». Io, circondato da una pletora di vecchietti incuriositi, e disponibili a dispensare cure e diagnosi: «Dottoressa, sono lievemente preoccupato, vorrei avere la certezza che non mi accada nulla». Sentito il termine – bomba dell’epistemologia medica- “certezza”, la farmacista: «Se desidera avere la certezza, vada in guardia medica, dove le proveranno la pressione, e la manderanno al Pronto soccorso; al Pronto soccorso, dopo dodici ore di attesa, le faranno un elettrocardiogramma, e tranquillizzatola, la rimanderanno a casa con Peridon, Malox, Plasil e camomilla». Fissando con astio la dottoressa: «Mi assumo il rischio di morire stanotte». Oggi, mia madre: «Sei andato dal cardiologo?»: io, aggressivo: «Ma’, sono le 18.00 di domenica pomeriggio durante un ponte!!!!!»; lei: «Se muori  stanotte sono cazzi tuoi, noi ti abbiamo avvisato, ieri e oggi». Nel frattempo, mentre attendo la morte, mi rendo conto che, curiosamente, sin dal Giovedì sera, avevo smesso di vomitare. Il che è bello e istruttivo.    

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.